CLAUDIO DI CARLO

SURVIVAL, 2019-2020 – Cinque originali tele dipinte di Claudio Di Carlo si moltiplicano 7 volte per creare un’edizione e un gruppo di singoli, a un tempo pezzi originali unici, col fine di fornire sia il valore di una tiratura altamente limitata sia un’opera d’arte esclusiva. In Di Carlo, il tema della sopravvivenza, dell’arte di sopravvivere, soprattutto, in un clima di emergenze epocali nel mondo, affiora da anni, ma trova la sua nominale e totale configurazione nel 2019-2020, quando le opere con i soggetti selezionati, in tiratura di sette, trovano realizzazione e significato. In F-35, l’anagramma del caccia-bombardiere americano più costoso e più assurdo della storia vive nella contraddizione della guerra, che non ha mai un volto. E’ una contraddizione erotica, tra amore e odio, sensibilità e vita, sofferenza e morte. “1 Tè” introduce l’attesa, un tempo che rivela l’angoscia conflittuale ed esprime la moltitudine psichica, nella solitudine.  “8” racchiude, nel particolare o frammento, il tutto. “Memoire du future” appartiene alla serie di opere TrashChic, dove si incrociano e si scontrano bellezza e sensualità, squallore e desolazione, abbandoni e corpi messi a nudo insieme all’anima spogliata o sperduta, vagante, mentre l’estetica di un seno scoperto genera la nuova bellezza del paesaggio, l’incontro della leggerezza. Ne “L’ombra di un addio“, due figure sono mostrate in un straziante abbraccio nel quale non è chiaro se si vedranno ancora o meno. È un addio! I motivi si possono arguire guardando l’opera dai molti suggerimenti emozionali connessi al “distacco”.

CLAUDIO DI CARLO Molte le interrelazioni e le connessioni che hanno solcato e caratterizzato le forme estetiche del suo quotidiano: le culture spettacolari del consumo diffuso, l’approdo alla concentrazione e al contenimento di una forma, l’integrità di una specifica esperienza sensibile. L’impegno di sempre è quello di “esprimere ciò che si è o di essere ciò che si esprime, per rimanere fedeli alla propria natura, per diventare quel che si è”. Di Carlo ha sempre posto il proprio sguardo sulle forme dello sconfinamento. Nei suoi lavori esplora ossessivamente, con accuratezza estetica, ed estremismo, sessualità ed erotismo. L’artista ha attraversato la pluralità delle esperienze contro-culturali e artistiche degli anni Settanta e Ottanta. È cresciuto nell’humus dell’anarchismo etico-politico occupandosi di musica underground e di teatro di ricerca. La sua “pittura-pittura” è realizzata in un costruire lento, nel fare e disfare delle forme, in particolari, osservati da vicino nei toni, nei timbri e nelle luci. “Una pittura pensata per l’occhio”. Lo si incontra nella fondazione dei gruppi punk-rock sperimentale degli inizi ‘80, “Rock Armee Fraktion”, “Koma”, e R.A.F. (Frazione Armata Rock) nel 1977, fino al recente ‘Omaggio a Rossini‘ – con: Già la luna è in mezzo al mare, opera esposta a Casa Rossini e donata alla città di Pesaro. Note le sue contaminazioni con la musica. Si è occupato di esecuzione e produzione musicale, dal punk-rock sperimentale degli inizi ‘80 ”Rock Armee Fraktion”, e “Koma”, alla musica elettronica, con l’attuale gruppo “Hypervectorial System”, insieme al compositore Gabriel Maldonado.

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