Le nozze d’argento del Guggenheim Bilbao
Per la celebrazione dell’anniversario l’iconico museo progettato da Frank O. Gehry ha scelto uno slogan ottimista, «L’arte ispira il futuro», unito a un’edizione speciale del suo logotipo
Il 18 ottobre 1997 apriva le sue porte il Guggenheim Bilbao nell’iconico edificio di Frank O. Gehry, destinato a diventare uno dei principali simboli della città basca. In un contesto molto diverso rispetto a quello di 25 anni fa, ma ugualmente difficile, segnato dalla pandemia e dalla crisi economica incombente, la direzione del museo punta sulla flessibilità e sull’uso delle tecnologie per diffondere l’arte e continuare a essere un elemento «trainante» del territorio.
Per la celebrazione dell’anniversario il museo ha scelto uno slogan ottimista, «L’arte ispira il futuro», unito a un’edizione speciale del suo logotipo in cui la caratteristica «G» del brand Guggenheim si trasforma in un ingranaggio che disegna il numero 25. «Proprio 25 anni fa avviammo questo progetto con grande entusiasmo, perché il museo diventasse un catalizzatore della vita culturale e artistica della nostra città e del suo territorio. Oggi ci avviciniamo alle nostre nozze d’argento in piena forma, nonostante la situazione complicata che abbiamo dovuto fronteggiare negli ultimi due anni», ha affermato il direttore del Guggenheim, Juan Ignacio Vidarte, durante la presentazione del programma commemorativo.
Sul fronte artistico, l’anniversario si materializza in mostre di particolare ambizione e un progetto espositivo di avvicinamento alla comunità artistica locale, mentre in ambito culturale, nella sua accezione più ampia, si riflette nell’intensificazione e diversificazione della programmazione e la stretta collaborazione con altri soggetti culturali locali, nazionali e internazionali, accanto ad attività e spettacoli pensati per coinvolgere cittadini e turisti.
Insieme alla retrospettiva dedicata a Jean Dubuffet per la primavera-estate è prevista «Motion, Autos, Art, Architecture», una rassegna curata dall’architetto Norman Foster che, attraverso 38 automobili iconiche e oltre 300 opere, esplora il fenomeno del veicolo a motore in relazione alla storia dell’arte e del design del XX secolo. Dall’8 settembre il museo dedicherà tutta la sua superficie espositiva alle opere della propria collezione (non quella della casa madre americana) acquistate in questi 25 anni.
Nel 20mo anniversario del museo, 300mila persone ammirarono «Reflections», un impressionante spettacolo di musica e luci, grazie al quale la facciata in titanio dell’edificio di Gehry diventò la tela per narrare la storia del museo. Cinque anni dopo, il Guggenheim Bilbao offrirà una versione rinnovata di quello spettacolo, con nuove animazioni e proiezioni e una nuova ouverture musicale. «Reflections», che ricorda il passato del museo e avvicina la storia al presente attraverso la collaborazione con gli artisti locali, metterà il punto finale agli eventi dell’anniversario. Dalla sua apertura il Guggenheim ha ricevuto in media oltre un milione di visitatori all’anno. Nel 2021, nonostante le restrizioni sanitarie, gli ingressi sono stati 530.967.